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Si chiama “ rosso scritto ” perché all'esterno ha questo colore rubino caratterizzato da delle striature che sembrano vere e proprie incisioni. Questa tipologia di fagioli è tipica della Basilicat a e in particolare del territorio del lago del Pantano di Pignola dove si estende un' ampia conca circondata dai monti della Maddalena. Sembra che siano stati gli spagnoli, al ritorno dalle Americhe, a importare questa coltivazione che in epoca napoleonica divennero un sostegno fondamentale delle famiglie contadine . Alla fine dell'800 la produzione di fagiolo a Pignola e in tutto il circondario é da primato e alla Terza Fiera Campionaria Intenazionale di Napoli del 1923 partecipano proprio i fagioli di Pignola. La coltivazione di questo ecotipo di fagiolo trova in questa zona perfette condizioni climatiche con le temperature massime nei mesi di luglio, agosto e settembre che non superano mai i 30°C.
La pianta del fagiolo è rampicante, produce un seme tondo ovoidale, con fondo beige e screziature rosso scure da cui deriva il nome, appunto, di rosso scritto.
La coltivazione ora è rara: molti hanno abbandonato progressivamente le campagne andando a lavorare in città. Ma grazie anche al presidio Slow Food i produttori sono riuniti in un'associazione di coltivatori custodi, con un proprio disciplinare di produzione e un marchio che contraddistingue il fagiolo rosso scritto originale |
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