|
FESTA TRADIZIONALE DI SAN ROCCO:
A Tolve San Rocco viene festeggiato due volte all'anno: il 16 Agosto e il 16 Settembre. La popolazione residente e i numerosi pellegrini che affluiscono dai paesi vicini, danno vita a un particolare clima di festosa devozione. La prima data richiama i pellegrini della "marina", quasi tutti contadini, che provengono dai paesi delle zone pianeggianti, dove il raccolto dei cereali si fa prima. La seconda data è per i pellegrini della "montagna", anch'essi contadini, ma provenienti dai paesi delle zone montuose, dove le messi maturano più tardi e si raccolgono fin oltre la metà di Agosto. La festa del 16 Agosto, venuta a coincidere nel tempo, col movimento turistico di Ferragosto, ha perduto in parte la sua tradizione di sacralità ed è diventata chiassosa, ma i pellegrini continuano ad affluire da Spinazzola, Minervino Murge Montemilone, Palazzo S. Gervasio, Genzano, Banzi, Grassano, Oliveto Lucano, Calciano, Forenza, Acerenza e Oppido Lucano. La festa del 16 Settembre invece, ha conservato la caratteristica devozionale e folcloristica. I pellegrini arrivano da Vaglio, Potenza, Tricarico, Stigliano, Accettura, Campomaggiore, Pietrapertosa e Castelmezzano. Nelle due giornate dei festeggiamenti (16 Agosto e 16 Settembre) si svolge a mezzogiorno, una tipica processione per le vie del paese, della durata di circa tre ore. La statua di San Rocco è portata a spalla dai fedeli in un solenne corteo che si apre con i Confratelli del Purgatorio in tunica bianca e mantellina rossa. Seguono i pellegrini scalzi, con i ceri dei gruppi di preghiera di appartenenza, artisticamente disposti su basi di legno e raffiguranti chiese, campanili e altre strutture sacre. Dopo la processione, quei ceri di varie dimensioni, vengono lasciati in dono al Santuario di San Rocco, dove saranno accesi durante l' anno come fiammelle di fede. La vera folla dei pellegrini, di cui alcuni pure scalzi, è quella che segue la Statua. La processione avanza con andatura lenta e suggestiva, in un tripudio di gente devota che riempie l'aria di un particolare canto dialettale osannante a San Rocco. E' composto da cento versetti sulle traversie della vita umana e sulla salvezza, declamati a strofe, da voci amplificate, al ritmo delle antiche nenie pastorali, a cui risponde il coro dei penitenti sempre con lo stesso ritornello. |
|