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Era un castello inespugnabile, posto là, in alto, a simbolo di dominio e di potenza, di sicurezza e di sfida, ma anche di protezione. Le mura diroccate, la porta, ancor conservata, nella sua forma ad arco, i vari piani, la torretta, le feritoie, i posti di guardia, i nascondigli, le celle dei prigionieri e su su il “Piano della Campana” stanno a dimostrare l'intelligenza e l'astuzia di chi lo fece costruire: nemmeno il nemico più accorto avrebbe potuto evitarela vigilanza delle sentinelle, che dall'alto delle torri, vegliavano sull'incolumità dei loro Signori. Il turista che giunge a Pietrapertosa e non salesul Castello si perde uno spettacolo di bellezza e di infinito, che è difficile immaginare. Sempre, il suo sguardo può spaziare su monti, boschi, nastri argentei di torrenti e fiumi, colline, valli che si alternano e sovrappongono tutto intorno; ma nelle mattine serene puòcogliere lontano il luccichìo del Mar Ionio e gustare l'ebbrezza di sentirsi proiettato tra terra e cielo. |
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